Questo romanzo ha una storia affascinante. È il primo
elaborato di Joanne Harris, l’autrice che poi sarebbe diventata famosa con
Chocolat. Solo che non riscosse molto successo e dopo che la Harris divenne
celebre, se ne vergognò a tal punto da sconsigliare una ripubblicazione. È stato
soltanto dopo molti anni e molte insistenze da parte dei lettori, che ha
accettato una nuova edizione, senza peraltro apportare particolari modifiche
all’originale. Ne viene fuori un romanzo gotico, una storia di vampiri
avvincente, ma un po’ acerba. Di sicuro molti trai tratti che poi renderanno
irriconoscibile la penna dell’autrice si intravvedono qui per la prima volta:
la complessità del male, con le sue infinite sfaccettature, che avevamo visto
ne Le scarpe rosse e ne Il ragazzo dagli occhi blu; il fascino dell’arcano e
della magia che prevale in Chocolat; lo stile narrativo complesso, su più
piani, con più narratori, interni ed esterni, e numerosi riferimenti ad un
passato oscuro, peculiare de La scuola dei desideri, Cinque quarti d’arancia; l’interesse
per l’irrazionale miscelato nella vita quotidiana del Le parole segrete e de
Profumi, giochi e sogni infranti; l’abilità nel tratteggio dei caratteri dei
vari personaggi, che si riconosce in tutti i suoi scritti. Un interessante
romanzo d’esordio di una scrittrice favolosa, che ha saputo incantare milioni
di lettori.
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